Si passa tutto l’inverno a sperare che venga il tempo delle vacanze, del mare, del riposo e della salute.
Si sopportano giornate interminabili di lavoro, nell’afa e nel traffico, aspettando il viaggio che ti porterà alla tanto sognata località marina, sicuri di trovare un mare attrezzato e dal comodo accesso, alberi frondosi, gente ospitale, tradizioni, cibo squisito e organizzazione di prima categoria.
Capita che però si alloggi in un campeggio, in un hotel o in un appartamento, dove tutto è concesso fuorchè rilassarsi, il silenzio non è previsto e il rumore invade qualsiasi spazio.
Ci sarà sempre qualche animazione del vicino impianto turistico, qualche discoteca nel campeggio a fianco, qualche baretto sulla spiaggia, una pista di pattinaggio senza controllo a fracassarti i timpani, allietando la tua vacanza con “tunz tunz” micidiali, come in un concerto allo stadio.
Così passerà la giornata, senza un attimo di tregua, tra sguaiataggine e urla, all’infinito. Noterai con stupore che i giardini sono stati via via occupati da attività commerciali private e che gli alberi, che erano una valida barriera antirumore, sono stati tagliati, lasciando il posto al cemento.
E quando cala la notte e cominci a sperare nel sonno ristoratore, purtroppo inizierà un alternarsi di proposte: la serata sudamericana, quella del ballo popolare, la serata nostalgia, la notte bianca dei giovani e quella rosa, la ginnastica in spiaggia, la gara di ballo dei nonni, la partita del mondiale, il concertone, il mega schermo, la sera dedicata ai bambini, la pubblicità dagli altoparlanti in spiaggia, tutto e sempre con il volume sparato a non si sa quanti decibel...
A mezzanotte cominci a sperare: forse l’ossessione sta per finire, finalmente, troverai un po’ di pace dopo il rumore che ti ha accompagnato dalla mattina, forse l’addetta della polisportiva di pattinaggio smetterà di urlare, e forse i vicini di camera o di roulotte riusciranno a mettere a letto i bambini che hanno schiamazzato tutto il giorno.
Purtroppo i pargoli, ormai esaltati dalla musica, dal rumore e dal caos generale, urleranno come pazzi per tutta la restante parte della notte, lasciandoti sveglio e inebetito.
Tanto valeva restare a casa: il caos, adesso, si è trasferito qui...